CHIALAMBERTO – “La scorza dura del seme iniziò a gonfiarsi, si spaccò e, con la bramosia di chi vuole assaporare la vita, una piccola radice sprofondò a cercar cibo. Fu un tutt’uno, con la radice si sviluppò una fogliolina: per la prima volta il piccolo faggio vide la luce del sole”. Proprio quella natura dirompente, che vediamo ogni giorno, ma che allo stesso tempo ci emoziona e ci stupisce è diventata fonte di ispirazione . Il libro “L’albero” di Eward C. Bröwa è libro giusto da proporre nella Giornata Mondiale degli alberi.
Secondo Bröwa, questo libro è adatto «A chiunque ama la natura, la conosce o ha voglia di capirla. A chi accetta di lasciarsi coinvolgere da una storia, ammettendo che i sentimenti “umani” possano non essere confinati solo agli esseri che ci sono più simili». Questo non è un libro per l’infanzia, ma Bröwa considera anche i bambini fra i possibili lettori: «Possono seguire le storie del faggio “Tronco grigio” e – magari in compagnia di un adulto – scoprire anche qualcosa sull’ambiente che li circonda e che spesso si tende a non vedere nemmeno più».
L’autore, che usa uno pseudonimo, pubblica libri dal 2019
Bröwa è uno pseudonimo, legato alla storia di famiglia dall’autore e da lui scelto per firmare tutti i suoi libri; non gli serve per nascondere la propria identità, bensì per sottolineare lo stretto legame che lo unisce alla realtà delle montagne di cui è originario e dove ha scelto di vivere.
L’autore Pubblica libri dal 2019, quando ha esordito con il primo volume della serie fantasy di impianto ecologico le “Valli Gemelle”, ora giunta al terzo episodio e ambientata in scenari ben riconoscibili per chi è della zona, seppur se definiti con nomi di fantasia.
Protagonista un faggio pluricentenario
Protagonista del libro è un faggio pluricentenario, che racconta la vita nel bosco intono a sé durante la sua lunga esistenza: le stagioni e i normali ritmi naturali, come pure le piccole e grandi catastrofi, il destino, i rapporti tra i vari esseri viventi che abitano quelle montagne. A un certo punto, il bosco viene anche in contatto con gli esseri umani, una relazione spesso conflittuale, sebbene non manchi qualche speranza per una convivenza possibile.
Non arrendersi mai
Lungo le pagine del romanzo, la natura racconta se stessa dal proprio punto di vista, risultando credibile e del tutto vera. Protagonisti sono soprattutto gli alberi; ci sono i gregari e i solitari, i timidi e i presuntuosi. È descritta la sensazione fisica del distacco delle foglie o quella di una radice che si insinua nel terreno a cercare nutrimento. L’ecologia non è spiegata, è semplicemente vissuta. Il libro è, a seconda dei tratti, ironico, triste, allegro, amaro, tenero, ma soprattutto è contraddistinto dall’inarrestabile volontà di vita della natura, che non si arrende nemmeno nei momenti più difficili.