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Natura, eventi, territorio

I trofei “D’Inverno sul Po 2022″ nelle gare dedicate a Carlo Pacciani e a Gian Antonio Romanini sono realizzati dall’atelier Chiara Ferraris Art& Glass Fusing

DiElena.Caligiuri

Feb 6, 2022

Le opere realizzate per l’evento sportivo “D’Inverno sul Po 2022″, giunto alla 39esima edizione, nelle due gare dedicate a Carlo Pacciani e a Gian Antonio Romanini” sono state realizzate dall’atelier Chiara Ferraris Art& Glass Fusing, che da alcuni anni realizza i suoi trofei d‘Arte per queste manifestazioni.
L’artista, impegnata nelle Valli con le attività dell’associazione “Al Cicapui” come ogni anno, propone nuove forme d’arte della vetrofusione per premiare con i suoi capolavori gli atleti vincitori, proponendo ad ogni edizione nuovi trofei e uniche espressioni artistiche.

Un po’ di storia

La prima edizione di D’INVERNO SUL PO risale al 1983: nasce da un’idea di Gian Antonio Romanini, allora presidente della Società Canottieri Esperia-Torino. In quel periodo il nuovo regolamento della Federazione Italiana Canottaggio introduceva lo svolgimento delle competizioni solo più su campi di regata a sei corsie; la morfologia del Po avrebbe quindi escluso Torino, dalle competizioni internazionali.

Come molti canottieri torinesi, il presidente Romanini era solito allenarsi nel tratto di fiume compreso tra la Canottieri Esperia-Torino e Moncalieri; fu proprio durante uno di questi allenamenti che ebbe l’idea di organizzare una regata di fondo che riportasse il canottaggio internazionale a Torino che era stata la culla del canottaggio italiano. L’inverno è la stagione più congeniale alla pratica del fondo, da qui il nome della regata “D’Inverno sul Po” che si svolge, da tradizione, durante il secondo o il terzo fine settimana di febbraio.

La premiazione della precedente edizione

Due linee di Trofei

Il 2022 è quindi caratterizzato da due linee di Trofei la cui estetica seppur simile si differenzia nelle cromie, nelle dimensioni e nella curvatura del vetro fuso su appositi stampi.
L’artista ha voluto richiamare nella materia le linee sempre in movimento del flusso dell’acqua elemento
chiave cui si è ispirata per le sue opere: la natura da sempre è la sua Musa principe nelle scelte dei materiali e delle tecniche esecutive.
La tecnica della vetrofusione, per cui l’Artista Chiara Ferraris è nota nello scenario dell’Artigianato d’Eccellenza anche come docente, prevede una cottura in appositi forni previa una lavorazione di taglio,
decorazione ed assemblaggio in cui l’opera prende forma partendo da un bozzetto.
In forno il vetro, trasformandosi in fluido grazie al calore, si termoforma su appositi stampi per plasmarsi
secondo l’idea progettuale dell’Artista. Una volta cotte le creazioni sono state ulteriormente rifinite a mano, decorate ed incise con le diciture inerenti i differenti trofei: “Trofeo Carlo Pacciani” e “Trofeo Gian Antonio Romanini”.
Due premi speciali sono stati realizzati per le campionesse Federica Cesarini e Valentina Rodini: si
differenziano nella scelta dello smalto all’interno dello stemma dell’Esperia, che è stato pigmentato in oro, simbolo delle due atleti olimpiche che presenzieranno all’evento.