BALME – Sabato 28 dicembre alle 17.00 a Balme nella Sala del Consiglio Comunale si ricorderà questo fondamentale anniversario, che diede inizio all’alpinismo invernale in Italia. Sarà interessante ripercorrere la storia di questa prima ascensione, che fu narrata dai protagonisti con schiettezza e vivacità. Gli autori dell’impresa furono tra i più grandi alpinisti dell’epoca: Alessandro Martelli e Luigi Vaccarone, accompagnati da una delle guide più famose del tempo: Antonio Castagneri (Tòni di Toùni) e dai giovanissimi portatori Giuseppe e Pietro Castagneri.
L’incontro di Balme, organizzato dal Comune e dal CAI Lanzo, consentirà di approfondire vari aspetti dell’impresa, da quelli storici a quelli alpinistici, attraverso una narrazione che sarà arricchita da aneddoti divertenti e dalla proiezione di alcune immagini spettacolari dell’Uja di Mondrone ed altre antiche immagini rare. Parteciperanno all’incontro: Aldo Audisio (Società Storica delle Valli di Lanzo), Mauro Garbano (Sindaco di Ala di Stura), Gino Geninatti (CAI Lanzo), Giorgio Inaudi (Storico di cultura alpina), Giancarlo Maritano (Guida alpina), Alberto Scatolero (Sindaco di Balme), Umbro Tessiore (Soccorso alpino).
Uja-150Sarà un’occasione unica per fare un vero viaggio nel tempo, ritornando alla gelida mattina del 23 dicembre 1874, quando due giovani di venticinque anni, Martelli e Vaccarone, partirono da Torino alla volta di Balme per un viaggio che fu già un’avventura durata più di dieci ore, con la testa piena di progetti e di ipotesi di cime da scalare nel rigido inverno balmese. Basti dire che da Ceres proseguirono per Balme a piedi, camminando per quattro ore sulla mulattiera ghiacciata e arrivarono che era quasi buio. Il soggiorno nell’albergo di Drovetti riservò loro non poche sorprese, che ancora oggi ci fanno divertire. Fu proprio nell’albergo che i due giovani parlarono con Antonio Castagneri, che aveva solo cinque anni più di loro, ma era già una guida affermata a livello internazionale. Fu proprio Castagneri che propose come meta l’Uja di Mondrone, suscitando qualche perplessità negli alpinisti, che l’avevano contemplata durante la salita a Balme e l’avevano ritenuta inaccessibile, per la forma acuminata e l’accumulo di neve che la copriva. Ma Castagneri li rassicurò e fu così che il mattino dopo partirono, accompagnati dai portatori.
Dopo otto ore e mezza raggiunsero la cima, dove festeggiarono la loro impresa e si dedicarono alle attività usuali per i pionieri dell’alpinismo: disegnare i profili delle montagne, effettuare alcune misurazioni climatiche e redigere il verbale dell’ascensione.
Ritornati a Balme, Martelli e Vaccarone vollero partecipare alla messa di mezzanotte e si offrirono per il ruolo di campanari, ruolo in cui riversarono tutta la gioia per il successo dell’impresa, imponendo alle campane balmesi dei rintocchi dal ritmo insolitamente sostenuto.
Il 24 dicembre 2024 saranno quindi centocinquant’anni da questa prima ascensione invernale sull’Uja di Mondrone. Spesso ricordata come la prima invernale italiana, si sa che in realtà vi fu un antecedente una decina di anni prima: Antoine Laurent (di Pont Saint Martin) salì il Grauhaupt (una cima al confine con la Svizzera), di questa salita però non fu fatta alcuna relazione e non rimase quindi traccia al di là della sola citazione. Il merito di Martelli e Vaccarone è stato invece nel dare accurate e approfondite informazioni, grazie alle quali altri alpinisti sono potuti partire per nuove salite invernali. Concretamente, fu questa ascensione che diede inizio all’alpinismo invernale in Italia.
L’importanza fondamentale di questa impresa è evidenziata dal fatto che ebbe una vasta eco anche sui quotidiani dell’epoca: La Gazzetta del Popolo e la Gazzetta Piemontese (antenata de La Stampa) si interessarono all’evento, a cui dedicarono lunghi articoli.
Questa vicenda conferma quanto sia importante la narrazione delle imprese alpinistiche, poiché solo il racconto rende comprensibile l’accaduto, consente di condividere con altri le emozioni provate e garantisce ai fatti avvenuti di essere ricordati. Nel 1874 fu di rilevanza centrale il racconto di Martelli e Vaccarone, rilevanza che si rinnoverà sabato 28 dicembre a Balme, consentendo a tutti di vivere le emozioni di quella prima salita e di poterla ricordare.