• Sab. Lug 19th, 2025

la Grafite

Natura, eventi, territorio

Una targa per non dimenticare l’impegno e la passione di Simone Teich Alasia, il medico che organizzò un ospedale nella scuola di Richiardi

DiElena.Caligiuri

Giu 10, 2025

CANTOIRA – Un pannello per ricordare Simone Teich Alasia. Sabato 7 giugno presso il giardino della Biblioteca di Cantoira due ragazzi cantoiresj di 15 anni hanno scoperto la targa. Un pannello informativo per non dimenticare la passione, l’impegno, la dedizione di Simone Teich Alasia. Oltre alla famiglia e alle autorità ha preso parte alla cerimonia anche il professor Emilio Hirsh, docente di genetica all’Università di Torino e direttore del Centro di Biotecnologie Molecolari di Torino, in rappresentanza della Fondazione Molinette, a cui fa capo anche il CTO, ospedale fondato proprio da Teich Alasia.

Simone Teich Alasia, noto chirurgo torinese di origini ebraiche, durante la Seconda Guerra Mondiale, da partigiano in Val Grande di Lanzo, organizzò un ospedale presso la scuola elementare di Richiardi.

La figura di Simone Teich Alasia è considerata la più importante e nota della storia del partigianato della Val Grande di Lanzo durante la Lotta di Liberazione dal nazifascismo. L’iniziativa prende avvio dal Comune di Cantoira e dalla Biblioteca Comunale “Pietro Alaria” di Cantoira, nell’ambito di “Percorsi di memoria”, il progetto ideato da Marco Blatto, Presidente del Gism – Gruppo italiano scrittori di montagna Accademia di arte e di cultura alpina e Adriano Olivetti, Vicepresidente della Società storica delle Valli di Lanzo. Il progetto nasce dalla volontà di conservare e trasmettere la memoria del territorio alle future generazioni attraverso il racconto biografico permanente di personaggi, gruppi e istituzioni che hanno operato nel territorio delle Valli di Lanzo e in particolare della Val Grande. Partendo dal polo culturale-musicale del plesso bibliotecario, l’obiettivo è realizzare nel tempo un percorso narrativo supportato da pannelli storici, che concorreranno alla creazione del “Giardino della Memoria”, uno spazio verde in cui pensare, ricordare, costruire.

Quello di Simone Teich Alasia è il quinto pannello del percorso narrativo nel giardino della Biblioteca di Cantoira, dopo quelli dedicati a Pietro Alaria, a Don Giuseppe Perotti, a Giacomino Moretto e per i 100 anni della Banda Musicale di Cantoira.

Chi è stato Simone Teich Alasia
«Ebbi una risposta così generosa che neppure nei miei sogni avrei potuto immaginare». Così scrive Simone Teich Alasia nelle sue memorie. La notte del “sogno” è quella tra il 23 e il 24 giugno 1944. E si compie a Groscavallo, quando gli viene chiesto di organizzare un piccolo ospedale da campo per soccorrere i partigiani feriti in vista della “Battaglia di Lanzo”. Uno scontro, avvenuto due giorni dopo, che permetterà la nascita di una delle prime “Zone libere” in Italia dal nazifascismo e la creazione della “Repubblica delle Valli di Lanzo”, operante fino all’inizio di settembre 1944, quando i tedeschi si riorganizzano, e tramite l’ ”Operazione Strassburg” rioccupano le valli con una serie di rastrellamenti.

Simone Teich Alasia è un medico di origine ebraica. Nasce nel 1915 a Budapest e arriva a Torino negli Anni ’30 per studiare medicina. Prima dell’8 settembre 1943 lavora presso l’Ospedale di San Vito, sulla collina torinese. Dopo l’Armistizio riesce a procurarsi documenti falsi per scampare alla cattura da parte dei nazifascisti. Il suo nome diventa così Tullio Salvi. Nei primi mesi del 1944, essendo sempre più difficile rimanere a Torino, riesce a entrare in contatto con Gianni Dolino, uno dei comandanti partigiani delle Valli di Lanzo. Viene così assegnato al Comando della XX Brigata Garibaldi, in Val Grande di Lanzo, con sede presso il Villino Pol (oggi Casa Alpina Mario Ferrero) di Pialpetta. «La sera del mio arrivo a Groscavallo – scrive – mi sentivo una persona libera». A Groscavallo il suo nome sarà, per tutti, “dottor Silvio”.

Ancora Teich Alasia: «Seppi che non lontano da Pialpetta, in località Richiardi, c’era una scuola elementare che poteva prestarsi per organizzare un’assistenza sanitaria di primo intervento». Ed è qui che si compie quello che sorprende lo stesso medico. Nella ex caserma della Guardia di Finanza di Forno Alpi Graie recupera delle brande. Tramite il segretario comunale riesce a lanciare un appello alla popolazione locale, composta anche da numerose famiglie di sfollati torinesi, ed ottiene materassi, coperte, cuscini. Arrivò così anche un quantitativo non indifferente di materiale per disinfezione e medicazioni. Da un vecchio medico dentista torinese sfollato riesce ad ottenere ferri chirurgici, una maschera per narcosi, una sterilizzatrice e altri strumenti con i quali riesce a organizzare, nella scuola, anche una piccola camera operatoria. Crea così non solo un posto di pronto soccorso, ma addirittura un piccolo ospedale, che funzionò tutta l’estate, e che continua ad operare in modo discontinuo fino alla primavera successiva, curando numerosi feriti (tra questi anche un militare tedesco) a seguito di altre azioni partigiane, come ad esempio la battaglia del Colle della Crocetta del 14-15 agosto 1944, sullo spartiacque tra Groscavallo e Ceresole Reale, che permette ai partigiani di sconfiggere e non far dilagare in Val Grande la X Mas comandata da Julio Valerio Borghese.

Nel settembre 1944 è costretto a sfollare in Francia per scappare dai rastrellamenti tedeschi. Ritorna tramite la Val d’Ala a Balme, dove si salva fortuitamente da un’imboscata dei tedeschi che catturano molti dei suoi comandanti e compagni, tra questi Battista Gardoncini, Osvaldo Alasonatti e Giuseppe Casana, che verranno portati in carcere a Torino e fucilati pubblicamente in piazza Statuto il 12 ottobre 1944. Tornato a Richiardi, riesce a ripararsi dalle continue rappresaglie nazifasciste grazie alla copertura offerta da alcuni abitanti. In particolare, da parte della famiglia Rapelli (Saraiè), dalla maestra elementare Teresa Borello e dalla signora Cristina Girardi. Quest’ultima lo nasconde fisicamente in extremis a casa sua, in occasione di un agguato tedesco a sorpresa, nascondendolo dietro l’armadio. Per questo gesto la signora Girardi è candidata al titolo di “Giusti tra le Nazioni” allo Yad Vashem di Gerusalemme.

Nel dopoguerra Simone Teich Alasia si specializza in chirurgia estetica e studierà a Londra, dove apprende tecniche mediche avanzate per il tempo, abbracciando così quel campo della medicina indirizzata a rendere migliore la vita di molte persone con malformazioni dalla nascita o per conseguenza di incidenti o di malattie tumorali. In particolare, pone particolare interesse per le ustioni della pelle. Nel 1961 è il fondatore dell’Ospedale CTO – Centro Traumatologico Ortopedico di Torino. Sei anni più tardi è il creatore del Centro Grandi Ustionati del CTO, facendo diventare il reparto da lui fondato il più innovativo in Italia (e tra i principali in Europa) per la cura degli ustionati, grazie a metodologie innovative. Nel 1999 si impegnò infine per la creazione della Banca della Cute, dove nel 2000 è stato compiuto il primo trapianto italiano di pelle congelata.
Nel 2009 il Comune di Torino gli ha conferito il Sigillo Civico, massima onorificenza cittadina. Simone Teich Alasia muore a Torino il 16 gennaio 2012, tre anni dopo l’Ospedale CTO gli dedica l’Aula Magna.