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Natura, eventi, territorio

Insieme per parlare di siccità e cambiamenti climatici. Grande partecipazione al convegno organizzato a Lanzo

DiElena.Caligiuri

Mag 13, 2023

LANZO – L’acqua come bene prezioso, da custodire e preservare. A mostrarlo in un video con alcune immagini significative i ragazzi della scuola media paritaria Albert. E’ iniziato proprio con loro, i giovani, le nuove generazioni, il convegno organizzato da Meteonetwork e l’associazione Comalpi con Comune di Lanzo e Regione Piemonte “La Siccità come conseguenza dei cambiamenti climatici”.

Sabato 13 maggio in tanti hanno accolto l’invito colmando la sala del Lanzoincontra, accolti dal gruppo Rododendro. A dare il benvenuto ai presenti il sindaco Fabrizio Vottero e il vice sindaco Fabrizio Casassa, poi il saluto delle autorità e gli interventi dei relatori, introdotti e moderati dal giornalista Gabriele Gallo.

Un problema quello della siccità e dei cambiamenti climatici che coinvolge e responsabilizza cittadini e amministratori. ≪Meteonetwok – spiega Luca Garbolino – nasce da un gruppo di appassionati di scienza che amano guardare il cielo e mettono la loro passione a disposizione di tutti. L’incontro di oggi è un modo per sensibilizzare il più possibile su questi temi≫. Un invito a parlarne, ciascuno in base alle proprie competenze, anche dalla presidente dell’associazione Comalpi, Lorena Bartolomasi: ≪Sensibilizzare per arrivare a soluzioni il più possibile condivise≫.

Urgenza e tempestività i primi capisaldi su cui puntare. ≪Già da tempo – ha commentato il presidente ATO3 e sindaco di Ciriè, Loredana Devietti – ci interfacciamo con il problema della siccità e dell’acqua, dobbiamo trovare delle risposte veloci e innovative, non possiamo non sentire il grido di dolore del comparto agricolo, ad esempio. Le iniziative possono essere molteplici: nuovi pozzi, invasi, progetti antichi o da ripensare. Proprio sul tema delle dispersioni idriche ATO3 e Smat hanno ottenuto 50milioni di euro per il monitoraggio della rete dei 250 comuni, questo ci permetterà di agire in modo innovativo e concreto≫.

A spiegare il significato dei cambiamenti climatici e cosa stanno provocando sull’arco alpino Claudio Cassardo, Climatologo dell’Università degli Studi di Torino. ≪Siamo nel pieno di un cambiamento iniziato nel 1850 che sta accelerando negli ultimi anni. Siamo di fronte ad un’impennata delle temperature medie della Terra, con variazioni molto differenti da zona a zona. La concentrazione del gas serra poi, è stato dimostrato, sta generando un ulteriore incremento della temperatura. Una delle conseguenze più evidenti l’arretramento dei ghiacciai che adesso, confrontando le immagini, si possono già vedere a distanza di soli 10 anni. In futuro eventi siccitosi, come quello vissuto in questo periodo, saranno sempre più frequenti. Ora, anche questa mattina, un po’ di pioggia è scesa, ma non è sufficiente. Se provate a fare un buco nel suolo a mezzo metro troverete ancora il terreno asciutto. I problemi che si sono verificati in Emilia derivano proprio dal fatto che i terreni erano secchi e il grande quantitativo di pioggia scesa in poco tempo non ha permesso all’acqua di penetrare nel suolo, ma è scivolata riversandosi nei fiumi≫.

Da qui l’importanza di monitorare. E lo sa bene il sindaco di Balme, Gianni Castagneri, che dal 1876 ha nel suo Comune la prima stazione meteorologica delle Valli di Lanzo, tra le prime d’Italia ≪Per merito e volontà di Padre Francesco Denza – spiega Castagneri – sacerdote barnabita e direttore dell’Osservatorio dell’Istituto Carlo Alberto di Moncalieri, che fu fondatore e animatore della meteorologia alpina in collaborazione con il Club Alpino Italiano. Negli anni ’90 presi poi io l’incarico di annotare i dati e ora sono 22 anni che li raccolgo≫. Un impegno e una consapevolezza che chi vive o lavora in montagna sostiene quotidianamente, come Guido Rocci, presidente Agrap, Associazione Gestori Rifugi Piemonte ≪I rifugi sono nati a fine ‘800, – racconta – qui l’acqua viene usata per scopi alimentari e come fonte elettrica, il problema di utilizzarla in modo consapevole è importante ora più che mai≫.

Sulle risorse idriche Silvano Iraldo, Dirigente SMAT ha illustrato i due acquedotti locali, quello del Pian
della Mussa e l’acquedotto generale Valli di Lanzo, evidenziando che il depauperamento delle sorgenti è un dato oggettivo, ≪in frazione Trichera a Viù – spiega Iraldo – si è verificata una criticità ed è servito l’intervento delle autobotti. Per contrastare lo scarso approvigionamento idrico è importante per prima cosa ridurre le perdite e creare degli invasi, l’Italia è decisamente sotto la media rispetto ad altri paesi europei come ad esempio la Spagna≫. Sull’acquedotto generale Valli di Lanzo che parte da Forno Alpi Graie è intervenuto anche l’ex tecnico Daniele Colombatto che ha spiegato le varie esperienze di gestione di queste strutture dove ≪quando c’è la neve si va fin sù con le ciaspole e si cerca di risolvere i problemi perché se si ferma la fornitura per alcune ore, ne risente tutta la vallata≫.

(Scorrere le immagini).

Ecco che diventa fondamentale imparare ad affrontare eventi estremi come la siccità, ma anche tutelarsi da eventi alluvionali che in passato hanno coinvolto il territorio piemontese e le Valli di Lanzo. Ad illustrarli Giacomo Re Fiorentin, geologo Arpa Piemonte, che ha evidenziato come i processi avvengano con ciclicità e ha ricordato gli eventi alluvionali del’93,’94 e 2000.

Ma come leggere correttamente un’allerta meteo, a quali fonti attingere? Andrea Vuolo, meteorologo Rai e giornalista ha affrontato il problema evidenziando l’importanza della comunicazione e dell’ informazione meteorologica. ≪C’è una grande disinformazione scientifica – ha sottolineato – alcuni mi hanno scritto “perché fate il convegno sulla siccità se oggi piove?”. Prima di tutto bisogna informarsi per le allerte meteo sul sito dell’Arpa e nei dipartimenti di Protezione civile che emettono le allerte suddivise in codici in base alla gravità. Certo bisogna diffidare di App o siti che prevedono già ora che questa sarà l’estate più calda di tutti i tempi. La meteorologia è una scienza seria, che si basa su complesse equazioni fisico matematiche, dove capire e interpretare i dati è fondamentale. Negli ultimi anni sempre più persone e soprattutto giovani si stanno appassionando a questi temi, molti ragazzi mi scrivono per chiedere informazioni sugli studi da affrontare per diventare meteorologo. Canali come Facebook o Telegram sono utili per diffondere notizie e sensibilizzare su queste questioni, ma tutto deve avvenire con la massima serietà≫.

Gianfranco Fiora del Consiglio Direttivo Regionale Istituto Nazionale Urbanistica, già dirigente del settore Pianificazione e Urbanistica della provincia di Torino ha poi spiegato come la pianificazione territoriale può mitigare i rischi ambientali, partendo e concludendo con alcune informazioni sulla Groenlandia e i paesi del Nord. ≪Questi paesi sono più preoccupati rispetto a noi circa i problemi legati ai cambiamenti climatici. Anche in Italia, nell’articolo 9 della Costituzione si evidenzia… “la tutela della biodiversità, degli ecosistemi, nell’interesse delle future generazioni”. Ora c’è maggiore coscienza e rispetto per l’ambiente≫. Alcuni indirizzi per l’uso consapevole dell’acqua sono stati invece illustrati da Giada Airola e Vincenzo Pugliese dell’Ufficio tecnico della Città di Lanzo.

Il pubblico poi ha nuovamente riportato l’attenzione sugli invasi e sui provvedimenti da prendere. ≪Ci manca la lungimiranza nella pianificazione, se non ora quando?≫ Mentre la dirigente Smat, Maravello ha sottolineato che il primo passo è ridurre le perdite e cercare di trattenere l’acqua, il professor Cassardo ha sottolineato che: ≪Noi partiamo da dati scientifici, gli invasi possono servire da regolatori, ma vanno ben pianificati. Dobbiamo abituarci a fare dei cambiamenti, pensare ad esempio in ambito agricolo a modificare il tipo di coltivazione, scegliendo quella che richiede meno acqua. Nelle diverse scelte l’amministrazione può suggerire la miglior azione possibile≫. E il primo cittadino lanzese ha concluso descrivendo il difficile iter delle opere prima di arrivare a conclusione. ≪In generale, non possiamo progettare degli interventi e impiegarci anni e anni per iniziarli o concluderli, avremmo a quel punto già un progetto superato ed un lavoro probabilmente non rispondente alle esigenze del momento – dice Vottero – Bisogna mettere tutte le forze in campo, valutare la situazione, cercare una risoluzione poi partire con i lavori e concludere. Il tempo più che mai ora è importante≫.

(Foto di Giuseppe De Troia)

Il video del convegno