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Museo del Ricamo a Lanzo ≪Un fiore all’occhiello per la nostra città, proprio come quelli che abbiamo ammirato oggi in tessuto≫

DiElena.Caligiuri

Apr 10, 2022

LANZO – ≪Un fiore all’occhiello per la nostra città, proprio come i fiori in tessuto che dagli originali e tradizionali arazzi, abbiamo potuto vedere riprodotti con la stessa tecnica e passione su abiti di pregevole fattura≫. Spiega così il primo cittadino Fabrizio Vottero la collezione ispirata alla primavera e ai fiori per la riapertura al pubblico del museo etnografico del Ricamo dopo la pausa invernale avvenutala scorsa domenica 3 aprile. ≪Tre elementi: l’ARTE, visibile ad occhio nudo da chiunque visiterà il museo; la TRADIZIONE che guarda al futuro ed oltre i confini sviluppandosi anche nel settore della moda grazie alla fantasia ed alla passione condivisa tra le nostre ricamatrici lanzesi e la stilista italo-vietnamita Nga Dang; il LAVORO e l’abilità manuali senza i quali determinati risultati non si sarebbero potuti raggiungere né in passato, né allo stato attuale≫.

Tre abiti e tre borse, coordinate, sono state esposte per la prima volta al Museo lanzese e sono il frutto della contaminazione artistica tra la stilista italo-vietnamita Nga Dang e il Gruppo Ricamare a Lanzo. Per tre mesi, da gennaio a fine marzo, il collettivo interamente femminile delle ricamatrici lanzesi si è riunito al museo, il mercoledì pomeriggio, per costruire insieme alla stilista, torinese di lunga adozione, un percorso creativo che ha permesso la nascita di questa prima piccola collezione ispirata alla primavera e ai fiori: gli elementi stilistici classici dell’Arte Popolana Lanzese, detta anche Ricamo di Lanzo.

Foto di Giuseppe De Troia e Rosa Fragapane

Del resto, questa antica tecnica di ricamo, ideata da Elena Mars Albert nel primo decennio del Novecento, ha sempre avuto una spiccata vocazione internazionale: ispirata al ricamo Ungherese, ebbe grande fortuna commerciale fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale, raggiungendo i mercati del nord Europa, del Canada e degli Stati Uniti, per poi essere riscoperta negli anni Settanta in chiave locale da Ester Borla Fornara (1927-2014) alla cui memoria il museo lanzese, fondato nel 2009, è stato recentemente dedicato.