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Natura, eventi, territorio

L’associazione “CampaneTo” a Lemie per la registrazione delle melodie

DiElena.Caligiuri

Gen 11, 2023

VALLI – L’associazione “CampaneTo”, gruppo per la tutela e la valorizzazione del patrimonio campanario torinese, è nuovamente all’opera e a fine dicembre ha effettuato la catalogazione dei concerti di campane presenti nelle parrocchiali di Lemie, Viù e Col San Giovanni.

≪Il nostro gruppo -spiegano – opera in collaborazione con la Diocesi di Torino e negli ultimi mesi sta portando avanti il censimento di tutti i concerti campanari delle Valli di Lanzo annotando per ogni campanile il numero di campane, le iscrizioni, le dediche presenti sui bronzi, le note e le suonate tradizionali del territorio. Nello scorso mese di agosto lo staff si è occupato delle torri di Balme e Ala di Stura mentre a fine ottobre dei campanili di Cantoira e Ceres.

Oltre al censimento dei singoli bronzi in diversi campanili della diocesi di Torino sono state reinserite le melodie tipiche della zona andate perse negli anni ’80 con l’elettrificazione dei vari concerti e con il venir meno dei campanari locali. Per ogni insieme di campane si studia la musicalità e si cerca di proporre combinazioni di suoni e inni sacri che valorizzino pienamente l’armonia del concerto e siano conformi alle usanze liturgiche del luogo.

I censimenti del 29 dicembre sono iniziati in mattinata con la salita sulla torre campanaria di San Michele in Lemie dove da qualche mese è stato sostituito il vecchio campanone incrinato risalente al 1897 con una nuova campana più piccola. In questa maniera è cambiata radicalmente la musicalità del campanile e i membri della CampaneTo, oltre alla catalogazione del concerto, si sono occupati della registrazione delle melodie tradizionali festive, feriali, funebri e del loro conseguente inserimento all’interno della centralina, sapientemente coadiuvati dai collaboratori del Comune tra cui il sig. Danilo Balagna, Antonino Cardone e Franco Sapetti. Per esempio è stato ripristinato il suono “da morto” caratterizzato da tre sequenze delle tre campane a distesa per i defunti di sesso maschile e da due sequenze della distesa delle tre campane per i defunti di sesso femminile. Poi è stata registrata una nuova suonata denominata “tribauda” per il mezzogiorno domenicale caratterizzata dalla campana maggiore a distesa e dalle piccole “a festa” e un paio di nuove “baudette” per le ricorrenze liturgiche più importanti. Oltre alla campana nuova su cui è riportata l’iscrizione “Gloria tibi Domine – Dono del Comune di Lemie”in cella campanaria sono presenti altri due bronzi: il maggiore fuso nel 1846 dal fonditore Filippo Bertoldo di Bagnasco e il più piccolo, dedicato a San Giovanni, fuso da Luigi Bertinetti di Torino nel 1858≫.

Le ricerche sono poi proseguite nel pomeriggio presso la torre della parrocchiale di Viù in cui è presente un pregevole concerto di cinque campane: il campanone, nota Re bemolle, peso 1400 kg, è uno dei più grandi del territorio ed è stato rifuso nel 1958 dal fonditore Achille Mazzola di Valduggia in occasione del centenario delle apparizioni di Lourdes per volontà di don Domenico Manassero. È dedicato ai patroni San Martino e San Biagio. La seconda campana, nota FA, è stata donata in occasione del Giubileo del 2000 su iniziativa di don Gianfranco Molinari ed è dedicata alla Consolata. La terza campana è la più antica: infatti venne fusa nel 1778 da Lorenzo Antonio Chianale e reca impressa l’invocazione latina “SANCTA MARIA INTERCEDE PRO NOBIS”. La quarta campana risale al 1786 ed è opera del fonditore torinese Giacomo Antonio Bianco ed è dedicata al Santissimo Nome di Gesù. Nella cella campanaria è presente anche l’antica campana della Compagnia del Suffragio utilizzata esclusivamente per i funerali (in dialetto “PASSA’”) dei membri della confraternita. Le campane sono comandate da una centralina elettronica in cui nei prossimi mesi saranno poi reinserite le melodie tradizionali tra cui la suonata “alla Romana” con la campana maggiore “a bicchiere” intervallata con le più piccole “a baudetta”, utilizzata nel territorio per solennizzare le grandi festività.

Il tour si è concluso nel tardo pomeriggio a Col San Giovanni dove nell’antica torre romanica della parrocchiale sono presenti tre campane: la maggiore, nota Mi bemolle, è stata fusa nel 1946 in occasione del venticinquesimo anniversario dell’ingresso del parroco don Giuseppe Donalisio. La seconda, fusa nel 1900 dal fonditore Bertolino di Cuorgnè su interessamento del Municipio, è dedicata alla Madonna del Rosario mentre la piccola, datata 1833, dedicata sempre alla Madonna, è opera del fonditore torinese Garmagnano. Anche a Col San Giovanni le suonate tradizionali sono andate perse in seguito all’elettrificazione del concerto ma si spera di poter ripristinare il suono originale dei tre bronzi grazie alle memorie storiche locali.

I sopralluoghi sono stati effettuati da Marco Di Gennaro, Andrea Alesso, Luca Liturco e Francesco Icardi in accordo con il Comune di Lemie e con il parroco don Beppe Gobbo. Nei prossimi mesi saranno poi catalogati i campanili della parrocchiale di Usseglio e delle diverse frazioni.

Al termine dei sopralluoghi sono state proposte alcune suonate dalla cella campanaria o dalle centraline per la registrazione audio video dei suoni dei bronzi.