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Natura, eventi, territorio

Conoscere il paese per trovare il Tesoro: la gara per grandi e bambini al Groscavallo Mountain Festival

DiElena.Caligiuri

Ago 20, 2023

GROSCAVALLO – «Il luogo del riposo dei viandanti, dal quale stranieri scarponati traversano le Alpi affaticati e poco osservati».
Se in questa definizione avete riconosciuto il posto tappa GTA siete a buon punto; dovete solo più scoprire dov’è a Pialpetta per trovare il prossimo indizio e proseguire, fra presepi galleggianti, “baracun”, larici in pietra e molto altro, fino al tesoro.
Dopo essere stata rimandata per ben due volte a causa del maltempo, la “Caccia al Tesoro montana” del Groscavallo Mountain Festival si è finalmente potuta svolgere nel pomeriggio di venerdì 18 agosto. Gli iscritti iniziali erano stati in numero ancora superiore alla settantina dello scorso anno, tanto formare undici squadre, lasciando ancora qualcuno in lista d’attesa o pronto ad unirsi alle compagini esistenti. Dopo Ferragosto, parecchi erano tornati in città, ma i concorrenti residui si sono battuti con entusiasmo e ingegno in una giornata torrida, fino a giungere al premio nel Palafestival.
Si tratta di una Caccia molto speciale, tutta centrata su storia, curiosità e nozioni legate a Pialpetta, la frazione di Groscavallo in cui si svolge. È pensata per adulti e soprattutto per bambini dai 6 anni in su, ed è diventata un appuntamento fisso molto apprezzato al Groscavallo Mountain Festival.


Ideatore, organizzatore e “gran maestro” della gara, presente per distribuire indizi intricati e modesti consigli, è Andrea Giors, ben conosciuto in Valle, nativo di Chialamberto, dove ora è co-titolare dello studio tecnico associato RGV Progetto. Organizzare la competizione non è lavoro rapido, tra testi da inventare, scrivere e imbustare, percorsi da costruire, ostacoli o possibili aiuti per le squadre da definire. Durante la fase di preparazione, Giors ha una stanza invasa da scatoloni, cartine, buste e pennarelli, da cui infine scaturisce il gioco.
Intento principale della competizione è quello di far conoscere i luoghi in cui si vive o – per la maggior parte dei concorrenti – si trascorre un periodo di vacanza a Groscavallo, coinvolgendo anche il resto del paese. Per risolvere i quesiti ci vuole infatti un po’ di mentalità enigmistica, ma soprattutto la dose di faccia tosta necessaria per andare a domandare informazioni e aiuti qua e là, tra negozianti, residenti e villeggianti storici, per risolvere i vari indizi. Nella sua prima versione di alcuni anni fa, la Caccia al Tesoro era su temi naturalistici, proprio perché Andrea Giors all’epoca svolgeva quella professione («Mi piacerebbe continuarla, ma ormai mi manca quasi del tutto il tempo», sorride lui). Se gli si chiede da dove prende le informazioni per l’attuale gioco, Giors risponde semplicemente «Vivo in Valle, sono cose che si sanno, che ho sentito dire. Chissà quante ce ne sono che non conosco». Sarà, ma alcuni indizi hanno messo a dura prova le squadre; uno fra tutti il punto di partenza delle seggiovie di Groscavallo
dello scorso anno, di cui si era continuato a parlare ben oltre la fine della competizione.
La Caccia di venerdì si è conclusa con le squadre festanti sotto la volta del Palafestival, dove un grande scrigno-gazebo racchiudeva i tre premi principali e premi per tutti: una “merenda sinoira” e altre due consumazioni in locali di Pialpetta, insieme a un mini zaino di leccornie per ogni partecipante. Poi, tutti ancora all’aperto per una breve appendice naturalistica, con i bambini che hanno messo a dimora pianticelle di quercia nate da ghiande locali piantate in vaso lo scorso autunno. Un momento simbolico e vissuto con gioia, in cui i piccoli hanno dato il via a esistenze che si preaprano ad essere, come minimo, plurisecolari.
Gli organizzatori danno appuntamento alla prossima edizione della Caccia al Tesoro montana
nel Festival 2024.