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Natura, eventi, territorio

Ad Ala di Stura l’anno scolastico inizierà su grandi finestre che si affacciano sulle montagne: inaugurata questa mattina la scuola appena ristrutturata

DiElena.Caligiuri

Set 9, 2023

ALA DI STURA – L’anno scolastico inizierà su grandi finestre che affacciano sui tetti del paese e tra le montagne. Con emozione, alla presenza di autorità, sindaci delle Valli, assessori della Regione Piemonte, accompagnati dalla banda musicale e la partecipazione del gruppo folcloristico ma soprattutto di famiglie e bambini, è stata inaugurata questa mattina, sabato 9 settembre, la scuola di Ala di Stura, appena ristrutturata.

L’inaugurazione è stata moderata dal giornalista de “La Stampa” Alberto Infelise: ≪Si riflette perfettamente in questa scuola una citazione di Rodari che dice che la scuola deve essere fatta per guardare fuori dalla finestra. La scuola serve ad insegnare e a dare un’idea di futuro, ma anche a saper cogliere le cose che sono fuori dal nostro mondo, fuori da questa finestra. E vedrete frequentandola, o visitandola, che il progetto di questa scuola corrisponde proprio al mostrare quello che c’è fuori≫. Il sindaco di Ala, Mauro Garbano, ha aperto il suo discorso con i ringraziamenti: ≪Perché è fondamentale ringraziare tutte le persone che ci hanno aiutato ad essere qui, e molte delle quali sono presenti anche oggi. Anche la presenza di tanti sindaci delle nostre amate Valli, e della Regione, ma tutti, proprio tutti, fino i bambini, protagonisti e che lunedì inizieranno scuola. Sono stati anni lunghi, perché abbiamo avuto molte problematiche dall’aumento dei prezzi alle varianti tecniche che sono stati apportate perché è un progetto importante di ristrutturazione e consolidamento completo di una struttura che risale al 1885. Un lavoro non semplice, ma che abbiamo portato avanti, senza per altro rinunciare a questa sede storica spostandoci altrove. La scuola è il fondamento di una comunità ed è anche la possibilità per le famiglie di restare sul territorio. Ed è vero che questi bambini di oggi un giorno magari saranno altrove, ma sono partite da qui≫.
Il progetto è iniziato nel 2014: ≪Il primo incarico quando mi sono insediato, per uno studio di fattibilità. Poi non è stato facile, siamo stati condotti anche sulla strada della rinuncia, non abbiamo mollato. Il risultato è sotto gli occhi di tutti e lunedì i nostri bambini ricominceranno l’anno scolastico nella loro nuova scuola≫.

SCORRERE LE IMMAGINI (Foto di Sergio Gaudi)


Poi l’intervento di Vittorio Jacomussi, progettista e direttore dei lavori: ≪La prima cosa che va detta, in chiave tradizione e innovazione, è che più l’oggetto è piccolo più è difficile, perché un segno su un oggetto piccolo è enorme. Allora qual è la scelta: noi avevamo un obbligo fare una scala antincendio a norma, quindi, ci siamo rifatti alla tradizione di queste valli, che accoppia il legno alla pietra, molte ville ed edifici storici sono così. Il legno doveva essere della valle, e questo è il larice rosso, una meraviglia di resistenza e di durata. L’orientamento delle doghe in orizzontale è di nuovo tradizionale. Anche nelle aule, dove anche i soffitti sono stati resi più alti e abbiamo trovato arredi d’epoca. E poi, perché immaginare una porta: perché entrare significa aprire qualcosa, in altri progetti della mia vita ho già voluto una facciata aperta. In modo che non ci siano ostacoli, e in più difendere l’uscita dei bambini, trovare una logica di orientamento. E nella logica della tradizione, volevamo anche mantenere la pietra originale e siamo riusciti. Questo edificio ospiterà anche l’ambulatorio. Quindi questa piazzetta dovrebbe diventare il concentrato delle attività di servizio pubblico: la scuola, il municipio, la farmacia, l’ambulatorio, la posta. Questo dimostra che c’è sempre necessità di continuare, nella tradizione ma anche nell’innovazione. E in questo gli impianti sono tutti molto sostenibili, con l’arrivo di una centrale a cippato alimentato da legno del territorio”. Punto straordinario della scuola sono le grandi finestre: “Ho frequentato la scuola in centro a Torino, con finestre praticamente oscurate, io volevo per i bambini la luce≫.
Presente anche l’onorevole Michele Vietti, cittadino di Ala: ≪Questo è, prima di tutto, un monumento alla vita, perché una scuola c’è nella misura in cui ci sono i bambini. E oggi non è così scontato che ci siano i bambini, questo è davvero un buon esempio, perché si seguano politiche di promozione anche demografica, perché un Paese senza figli è un Paese che non va da nessuna parte. Il secondo aspetto è il monumento alla civiltà, alla comunità. Senza passare dalla scuola non c’è educazione, e senza educazione noi non formiamo uomini e donne in grado di far parte a pieno titolo di una comunità. Abbiamo ancora bisogno dell’educazione, dell’educazione ai valori, alle idee, della formazione e la scuola ci ricorda e ci aiuta in questa direzione”.